Siamo pronti a partire per un viaggio e abbiamo preso tutto: il passaporto o la carta d’identità, le carte di credito e anche un po’ di contante. A questo punto ci viene un dubbio: ma nel Paese dove stiamo andando c’è l’euro? Vediamo i Paesi europei che lo utilizzano!
Senza voler entrare in dibattiti economici sui benefici dell’Euro posso dire che, almeno a livelli di praticità, la moneta unica ne ha tanti. Niente più cambi, niente più soldi persi nelle commissioni o monetine rimaste in tasca. Ogni giorno si dice che sono più di 350 milioni le persone che usano la moneta unica per i loro acquisti.
Vogliamo partire per una vacanza e dobbiamo capire quali Paesi adottano l’euro e quali ci obbligheranno a un cambio di valuta? Seppure le carte di credito stiano prendendo sempre più piede in ogni Paese è normale che, per esigenze di praticità, il contante abbia ancora la sua utilità.
Andiamo nell’Unione europea, che problema c’é? Unione europea è uguale a euro. Questo è quello che potrebbe pensare il viaggiatore sprovveduto. Non tutti i Paesi dell’Unione europea hanno per la moneta unica l’euro e questo vuole dire che non sempre è possibile pagare beni o servizi con le nostre amate monete con su raffigurato l’uomo vitruviano. Ci sono infatti Paesi, membri della Comunità europea, parte della moneta unica e Paesi membri non ancora parte. A fianco a questi troviamo anche Paesi non membri che utilizzano l’Euro e Paesi che hanno ottenuto specifiche clausole di esclusione.
In quali Paesi posso tranquillamente usare l’Euro? L’euro è utilizzato in:
- Austria
- Belgio
- Cipro
- Estonia
- Finlandia
- Francia
- Germania
- Grecia
- Irlanda
- Italia
- Lettonia
- Lituania
- Lussemburgo
- Malta
- Paesi bassi
- Portogallo
- Slovacchia
- Slovenia
- Spagna
Per aderire alla moneta unica un Paese deve rispettare alcuni requisiti strutturali. Molti Paesi aderenti in seconda istanza all’Unione europea (nel 2004, 2007 e 2013) non sono stati giudicati idonei all’adesione ed è stato previsto un rinvio al momento in cui il Paese soddisferà tutti i requisiti. Ci sono anche situazioni laddove l’opinione pubblica del Paese è contraria all’adesione pertanto il percorso non è così facile. Stiamo parlando di:
- Bulgaria
- Repubblica ceca
- Croazia
- Polonia
- Romania
- Svezia
- Ungheria
Il terzo gruppo di Paesi è quello dei non membri che hanno deciso l’adozione di una clausola di esclusione dell’euro. Parliamo di:
- Danimarca
- Regno unito (fino perlomeno alla Brexit)
Esistono poi Paesi che non sono aderenti all’Unione europea ma utilizzano l’euro. Sono:
- Montenegro
- Kosovo
Paesi come Monaco, San Marino e lo stato del Vaticano hanno negoziato una quota di valuta presente nel Paese sulla base di indici, quota negoziata con Italia e Francia in quanto gli stessi Paesi non possono stampare.
Quali sono questi requisiti che determinano l’adozione o meno dell’Euro da parte dei Paesi? Sono stati decisi dagli accordi di Maastricht del 1992 e prevedono:
- Prezzi stabili: l’Inflazione non può essere maggiore di 1,5 punti percentuali rispetto al tasso dei 3 Stati membri più virtuosi;
- Conti interni stabili : il disavanzo tra PIL e debito non deve superare il 60 %;
- Tasso di cambio stabile;
- Tasso di interesse a lungo termine: Il tasso a lungo termine non deve essere maggiore di 2 punti percentuali rispetto al tasso dei 3 Stati membri che hanno conseguito i migliori risultati in termini di stabilità dei prezzi.
I paesi candidati all’adesione devono anche garantire che le loro leggi e norme nazionali prevedano l’indipendenza delle banche centrali nazionali e che i loro statuti siano conformi alle disposizioni dei trattati e compatibili con lo statuto della Banca centrale europea (BCE) e del Sistema europeo di banche centrali (SEBC).
Per aderire all’euro l’Italia ha abbandonato la propria valuta nazionale: la lira. Essa ha accompagnato generazioni di italiani dall’unità nazionale del 1861 fino al 28 febbraio 2002. Il cambio tra lira ed euro è stato fissato a 1936,27 lire per 1 euro.

Fabio Boero