Autocertificazione per spostarsi nella zona rossa

L’Italia entra in quarantena. Ogni spostamento dovrà essere motivato da esigenze lavorative, familiari o sanitarie. Facciamo chiarezza!

Il governo ha introdotto un Modello di autocertificazione per autorizzare gli spostamenti oltre il proprio domicilio.

Si cerca di mettere in atto misure  stringenti  per contenere i rischi di contagio da Coronavirus.  Messa in soffitta l’idea di una zona rossa, tutto il Paese verrà posto sotto sequestro preventivo.  Il premier Giuseppe Conte lo ha annunciato a tutti gli italiani a reti unificate specificando che le scuole saranno chiuse, per ora, fino al 3 aprile e i ristoranti e i bar chiusi dalle 18 alle 6 del mattino.

L’aspetto che ha generato più confusione e che dovrà essere gestito da tutti i cittadini è lo spostamento nei comuni limitrofi. Ogni spostamento infatti dovrà essere motivati da un’autocertificazione nel quale si indicherà se ci si sta spostando a causa di un’esigenza lavorativa, una situazione di necessità o legata a motivi di salute.

L’autocertificazione pubblicata sul sito del Ministero dell’Interno fa riferimento al decreto del Presidente del Consiglio delle zone arancioni che limitava l’intera Regione Lombardia e 14 province (Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia).

Il ministro dell’interno Luciana Lamorgese ribadisce, in una lettera ai Prefetti, che il divieto è da considerarsi assoluto e senza eccezioni per le persone già sottoposte a misure di quarantena o risultate positive al virus.

Il Modello di autocertificazione deve essere compilato dal cittadino che deve spostarsi e dovrà essere consegnato alle forze di polizia che in questo periodo di emergenza effettueranno controlli serrati. Sarà necessario specificare i motivi del viaggio, da dove si proviene e dove si va, di essere a conoscenza “delle misure di contenimento del contagio di cui all’art. 1, lett. a) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 concernente lo spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dal proprio comune di residenza.

Le  sanzioni sono considerevoli e previste dall’art. 4, co. 1, dello stesso decreto in caso di inottemperanza (art. 650 C.P. salvo che il fatto non costituisca più grave reato).

Il decreto prevede delle sanzioni per tutti coloro che violeranno queste limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall’articolo 650 del codice penale (inosservanza di un provvedimento di un’autorità: pena prevista arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro) salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice penale (delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica).

Ecco il modello di autocertificazione da avere sempre con sé, sotto la propria responsabilità, in caso di uscita dal proprio comune:

modulo_autodichiarazione_spostamenti

 

 

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