Sentiamo, giustamente, parlare di chiusure e di divieti. Quali saranno le conseguenze economiche di tutto questo? Perché è un dramma per le imprese? Vediamolo insieme
Un’epidemia è una situazione davvero straordinaria, nel senso di oltre l’ordinario modo di pensare. Addirittura i sondaggi che venivano fatti prima non davano la voce “epidemia” tra le prime 13 fobie o paure più diffuse. Se da un lato sono necessarie misure drastiche, divieti e chiusure che possano un minimo accrescere il nostro senso civico dall’altro, ahimé, sono in arrivo catastrofi economiche per aziende e partite iva.
Molti di noi, come lo scrivente, lavoriamo in un settore collegato al turismo. Qual è il problema di queste chiusure tutto sommato giuste? Il problema è che non tutte le aziende hanno una cassa solida e sempre presente. Le tasse non vengono pagate immediatamente ma sempre sfalsate di un anno. A giugno 2020 verranno pagate tutte le imposte 2019. Un’azienda che lavora conta di pagare nel 2020 le tasse 2019 con la cassa presente al momento. Se un’azienda si è vista impossibilitata a lavorare per le chiusure imposte per mesi interi o per gli annullamenti derivanti è probabile che non abbia le disponibilità economiche per fronteggiare al pagamento delle imposte senza contare i costi fissi (affitto locali, bollette di luce, acqua, internet ecc) che ogni mese bussano alla porta.
Quale sarà la conseguenza? Dopo un periodo di attesa scatteranno immediatamente le chiusure e i licenziamenti. Questo purtroppo è inevitabile e sembra impossibile che uno Stato possa permettersi di non ricevere le tasse dal Paese intero e le proposte in tal senso sembrano purtroppo solamente propaganda.